Comune di Tito

Educazione stradale

Il Casco

Allegro e buffo o lucente e super-tecnologico, anonimo o decorato in vario modo, il casco è comunque il miglior amico del motociclista e ciclomotorista minorenne! E' stato infatti possibile accertare che il suo corretto uso ha salvato tante giovani vite ed è per questa ragione che dal 1986 è entrata in vigore la Legge, meglio conosciuta come "Legge Casco", che impone l'obbligo di indossarlo ai minori in condotta di ciclomotori ed a tutti gli altri motociclisti che viaggiano a bordo di veicoli di maggior cilindrata.

È fallo obbligo, durante la marcia, di indossare e di tenere regolarmente allacciato un casco protettivo conforme ai tipi omologati, secondo la normativa stabilita dal Ministero dei trasporti:

  • ai conducenti minorenni alla guida di ciclomotori a due ruote e di motocicli;
  • ai conducenti di motocicli di qualsiasi cilindrata, anche se muniti di carrozzino laterale, nonché agli eventuali passeggeri, questi ultimi anche se minorenni.
Se a viaggiare senza casco su di un ciclomotore è un minorenne, va tenuto presente che il mezzo viene fermato dalle Forze dell'Ordine per trenta giorni! Quindi, per ben un mese, tutti a piedi!

Il Ciclomotore

All'età di 14 anni si può già sentire il rombo di un motore sospingere il nostro mezzo di locomozione. Eh, si! E arrivato il momento in cui siamo autorizzati dalla Legge a fare uso di un ciclomotore. Vediamo intanto di capire com'é fatto.

Caratteristiche tecniche dei ciclomotori
Il ciclomotore ha una cilindrata che non deve in nessun caso superare i 50 cc e può sviluppare su strada una velocità massima di 45 Km orari. Esistono anche dei ciclomotori a tre ruote destinati al trasporto di merci. Se qualcuno altera le caratteristiche di costruzione del ciclomotore (per esempio fa in modo che superi i 45 Km/h), rischia la propria vita e quella degli altri e commette una grave infrazione che la Legge punisce con severità, considerando il ciclomotore trasformato alla stregua di un motociclo.



Dati di identificazione
I ciclomotori devono avere per costruzione:

  • una targhetta di identificazione, solidamente fissata al veicolo;
  • un numero di identificazione impresso sul telaio, riprodotto in modo tale da non poter essere cancellato o alterato.
La targhetta e il numero di identificazione devono essere collocati in punti visibili, su una parte del veicolo che normalmente non sia suscettibile di sostituzione durante l'utilizzazione del veicolo stesso. Chiunque contraffà, asporta, sostituisce, altera, cancella o rende illeggibile la targhetta del costruttore, ovvero il numero di identificazione del telaio, commette un grave reato che provocherà non solo il sequestro del ciclomotore, ma anche gravi conseguenze a chi conduce e ai genitori di questo se è minore.

Formalità necessarie per la circolazione dei ciclomotori
Con l'entrata in vigore del nuovo Codice della Strada è divenuta obbligatoria, anche per i ciclomotori, la "targa". Infatti dal 1 ottobre 1993 i conducenti di ciclomotori, per circolare, devono essere muniti di:

  • un certificato di idoneità tecnica (libretto);
  • un contrassegno di identificazione, che permetta di risalire all'i ntestatario responsabile della circolazione (targa). La targa è collegata al proprietario e non al ciclomotore; non segue quindi la vita del motori no. Solo chi ha compiuto i 8 anni di età la puà richiedere ed in questo modo si rende responsabile e garante di fronte alla legge per tutto cià che potrà capitare a chi materialmente conduce il ciclomotore;
  • un documento di riconoscimento (carta di identità);
  • l'assicurazione obbligatoria.
E per i ciclomotori che già circolano? Niente paura, perchè i ciclomotori muniti di certificato di conformità, già rilasciato alla data del 30 settembre 1993, potranno continuare a circolare senza il contrassegno di identificazione a seconda dell'anno in cui è stato rilasciato e comunque al massimo sino al 30 settembre 1994. Ed ora, andiamo a fare un giretto, ma ricordiamo che:

  • non si debbono fare acrobazie ("mono" o "penne" od "impennate" che dir si voglia!);
  • non si devono trasportare passeggeri;
  • è necessario concedere le dovute precedenze;
  • non si deve creare intralcio agli altri veicoli;
  • bisogna fermarsi per far passare i pedoni;
  • è opportuno mantenere una distanza di sicurezza dai veicoli che ci precedono;
  • non si deve "zigzagare" in mezzo al traffico;
  • bisogna rallentare in caso di maltempo, nelle curve e nei tratti pericolosi; non si possono fare gare di velocità, nè viaggiare affiancati agli amici;
  • non bisogna circolare contromano;
  • non bisogna mai fare imprudenti e pericolose inversioni ad "U";
  • non si deve mai sorpassare un tram fermo, soprattutto mentre scendono i passeggeri;
  • non si deve sorpassare un tram dalla parte dove stanno scendendo i passeggeri, se non c'è salvagente.
Quante cose, vero? Eppure, osservandole, viaggerete in sicurezza e vi godrete a lungo il divertente ciclomotore perchè due ruote sono agili, economiche, utili in città e fuori, sono evasione, divertimento e salute.

La Bicicletta

Il mezzo di trasporto più semplice e più utilizzato dai ragazzi è la bicicletta. E' bene però ricordare che essa è soggetta alle stesse norme di tutti gli altri veicoli che circolano su strada e quindi va condotta con prudenza e conoscenza di causa. Vediamo intanto come è fatta e come deve essere equipaggiata per legge.



Ed ora si parte ... ma ricordate che:

  • prima di mettersi in marcia, è bene controllare lo stato di pneumatici e cerchioni, verificando l'usura del battistrada, la pressione della camera d'aria, la tensione dei raggi;
  • controlliamo lo stato di efficienza dei freni e dei dispositivi d'illuminazione se l'uso avviene in caso di scarsa visibilità
  • infine badiamo ad avere un piccolo contenitore con l'occorrente per riparare un'eventuale foratura e poi preferenza alle PISTE CICLABILI, che sono percorsi protetti, studiati apposta per i ciclisti, VIA!
In ogni caso ricordiamoci che:

  • il ciclista, durante la marcia, deve tenere rigorosamente la destra;
  • quando deve svoltare a sinistra, il ciclista deve portarsi al centro della carreggiata e, con il braccio disteso orizzontalmente, dare la precedenza ai veicoli che provengono dall'opposto senso di marcia, prima di completare la manovra;
  • il ciclista non deve fare manovre brusche o cambiare all'improvviso direzione. In ogni caso deve presegnalare le proprie intenzioni con opportuni movimenti del braccio;
  • il ciclista deve poi farsi vedere dagli altri utenti della strada, soprattutto di sera e di notte, mantenendo luci e catadiottri (pezzi di plastica gialli e rossi che, riflettendo la luce che su di essi viene proiettata dai fari delle automobili, rendono visibili da lontano i ciclisti) in perfetto ordine;
  • il ciclista deve scendere dalla bicicletta e condurlo o mano, passando come un pedone sulle strisce zebrate, quando la strada da attraversare è a percorrenza veloce e pericolosa;
  • attenzione alle auto parcheggiate i cui conducenti talvolta aprono d'improvviso la portiera;
  • il ciclista non deve, infine, giocare con la bicicletta, trasportando gli amici in canna o sul portapacchi, trascinandoli con pattini o skate-board, viaggiando in gruppo, affiancato ad altri velocipedi, nè esibirsi su di una sola ruota od altro.
LA PRECEDENZA

Occorre darla sempre:

  • ai veicoli provenienti dalla propria destra;
  • a tutti i veicoli se c'è per noi un segnale di STOP o di DARE PRECEDENZA;
  • ai veicoli che circolano su rotaia;
  • svoltando a sinistra, ai veicoli provenienti dalla direzione opposta;
  • ai pedoni sugli attraversamenti pedonali;
  • uscendo da un passo carrabile;
  • inserendosi nel traffico, provenendo da sentieri, mulattiere e piste ciclabili;
  • ai ciechi, riconoscibili dal bastone bianco;
  • agli animali, se appaiono spaventati;
  • ahimè, anche ai prepotenti che non rispettano il nostro diritto di precedenza: NE VA DELLA NOSTRA INCOLUMITÀ!

Il Treno

alvolta le strade sono attraversate dalla ferrovia. Dobbiamo quindi imparare a riconoscere gli appositi segnali ed il comportamento da tenere in questo caso. I segnali sono i seguenti:



Questi, invece, i comportamenti da adottare:

  • tutti gli utenti della strada, avvicinandosi ad un passaggio a livello, debbono usare la massima prudenza ed osservare scrupolosamente i segnali;
  • prima di attraversare un passaggio a livello senza barriere o con semibarriere, gli utenti della strada devono assicurarsi che non arrivi alcun treno, quindi attraversare rapidamente i binari;
  • non bisogna assolutamente attraversare un passaggio a livello quando:
    • le barriere o semibarriere sono chiuse, stanno per chiudersi o per riaprirsi;
    • sono in funzione i dispositivi di segnalazione luminosa o sonori;
    • sono in funzione mezzi sostitutivi delle barriere o semibarriere.
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Mezzi Pubblici

Poiché per molti ragazzi l'alternativa all'andare a piedi è costituita dall'uso dei mezzi pubblici, impariamo insieme a farne l'uso più corretto possibile. Occorre quindi: attendere che il mezzo si fermi prima di muoversi per salire.

Sulle vetture dove le porte di entrata e uscita non sono differenziate, occorre far scendere i passeggeri che sono giunti alla loro fermata prima di salire.

A bordo, oltre ad evitare di fare un chiasso infernale, bisogna lasciare il posto a sedere alle persone anziane e agli invalidi.

Durante la salita e la discesa è bene aiutare chi ha bisogno.

E' opportuno evitare di salire su un mezzo sovraffollato: con ogni probabilità quello successivo vi offrirà un viaggio più confortevole.

E' indispensabile ricordarsi ciò che abbiamo già detto: attraversare la strada dietro al mezzo pubblico e mai davanti. Bene sarebbe attendere che esso si sia allontanato per avere una migliore visibilità anche a destra.

Il Pedone

Abbiamo già imparato che ognuno di noi, piccolo o grande, giovane o vecchio, è un pedone. Vediamo allora quali sono i comportamenti che i bravi pedoni devono tenere quando circolano per la strada.

I pedoni devono utilizzare esclusivamente le parti della strada loro riservate: marciapiedi, viali, banchine. In mancanza di questi o in caso di loro interruzioni e ingombro si deve stare sul margine della carreggiata opposta al senso di marcia dei veicoli, facendo attenzione a non creare intralcio. Fuori dalle città, i pedoni stanno sul margine destro della carreggiata se questa è a senso unico di circolazione; sul lato opposto a quello di marcia dei veicoli se la carreggiata è a doppio senso di circolazione. Da mezz'ora dopo il tramonto e sino a mezz'ora prima deIl'aIba, le persone che camminano sulla carreggiata di strade fuori delle città, senza illuminazione pubblica, devono avanzare in fila indiana.

Per attraversare la strada le persone devono servirsi delle strisce, dei sovra o sottopassaggi. Se questi non esistono, o sono distanti più di 100 metri dal punto di attraversamento, i pedoni possono attraversare la strada per-pendicolarmente e con molta attenzione.

Non bisogna attraversare gli incroci in diagonale ed è sempre vietato attraversare le piazze e i larghi fuori dalle strisce anche se queste si trovano a più di 100 metri.

Salvo casi eccezionali, le persone non devono fermarsi sulla strada né tantomeno causare intralcio al transito delle altre persone fermandosi sui marciapiedi o vicino alle strisce o sulle banchine.

Quando si attraversa la strada dove non ci sono strisce, le persone devono dare la precedenza ai veicoli.

Non si può attraversare la strada passando davanti agli autobus e ai tram in sosta alle fermate.

Le macchine ad uso dei bambini e degli invalidi (non classificate veicoli) possono circolare sulle parti della strada riservate ai pedoni.

È vietato percorrere la strada con i pattini a rotelle o con lo skate-board.

È vietato giocare sulla strada e svolgere manifestazioni sportive non autorizzate. Non bisogna mettere in pericolo la vita delle altre persone che camminano sui marciapiedi, utilizzando pattini a rotelle, skate-board...

Segnali Stradali

La strada è un sistema complesso alla cui sicurezza devono concorrere tutti. L'attenzione ed i riguardi reciproci evitano il verificarsi di situazioni pericolose. In questo contesto i segnali stradali giocano un ruolo importantissimo di prevenzione e informazione.

I segnali possono essere:

  • verticali;
  • orizzontali;
  • luminosi;
  • attrezzature complementari;
  • pannelli integrativi;
  • segnalazioni manuali.
I segnali verticali possono essere:

  • segnali di pericolo;
  • segnali di prescrizione;
  • segnali di indicazione.
Segnali di pericolo
Preavvisano dell'esistenza di pericoli, ne spiegano le ragioni ed impongono un comportamento prudente. Essi sono triangolari con il vertice rivolto in alto, di colore bianco, con bordo rosso e simbolo nero; devono essere montati dagli enti proprietari delle strade e mantenuti sempre in efficienza.

Segnali di prescrizione
Sono i segnali che impongono ordini dell'autorita' e si suddividono in:

  • segnali di precedenza: assumono forme e colorazioni diverse. Rendono noto agli utenti di dare o avere la precedenza. In mancanza dei segnali vale la regola di concedere la precedenza a chi viene da destrqa. L'inosservanza del gruppo dei segnali "negativi" della precedenza (cioè quellio che impongono di cederla) quasi sempre si traduce in incidenti stradali con conseguenze gravi;
  • segnali di divieto: sono di forma circolare e di colore bianco con bordo rosso. Fanno eccezione quelli relativi alla sosta e alla fermata. Lo scopo di questi segnali è evidente: disciplinare la circolazione impedendo, di fatto, condotte di guida pericolose o vietate;
  • segnali di obbligo: sono tondi, di colore blu, con il simbolo. Ci sono anche in questo caso delle eccezioni, rappresentate dai segnali di ALT, POLIZIA, e DOGANA che si differenziano sia per forma che per colore. Questi segnali "indirizzano" il traffico verso ciò che si può fare e che quindi, non costituisce pericolo o intralcio alla circolazione.
Segnali di indicazione
Servono per dare agli utenti dello strada notizie utili per la guido, per reperire localita', percorsi, servizi ed impianti. Hanno forma quadrata o reftongolore e si suddividono in segnali di preavviso, direzione, identificazione strade, itinerario, località e centro abitato, di nome di strada, turistici e di territorio; altri danno informazioni necessarie per la guida dei veicoli o indicano installazioni o servizi. I segnali di indicazione sono molto utili, specie per chi non è della ciftà, per i turisti in particolare, perchè informano per tempo ed evitano rallentomenti ed indecisioni nel traffico che spesso sono causa di incidenti stradali.

I SEGNALI COMPLEMENTARI
I segnali complementari servono per far meglio vedere il tracciato stradale, particolari curve e punti pericolosi, ostacoli posti sulla carreggiata o ad essa vicini. Sono pure segnali complementari quelli studiati per impedire la sosta o rallentare la velocità.
Impariamo a conoscerli:

I segnali orizzontali
I segnali orizzontali sono tracciati in orizzontale sul fondo della strada e servono per regolare la circolazione, per guidare i conducenti di veicoli, per fornire prescrizioni od indicazioni sui comportamenti da tenere.
Ecco di cosa si tratta:

I segnali luminosi
I segnali luminosi, come dice la parola stessa, sono quelli che emettono luce e servono a regolare il traffico, in particolare nelle grandi città. Il più famoso di tutti è il semaforo con le sue tre lanterne, rossa, gialla, e verde; ma forse non tutti sapete che ve ne sono altri tipi, appositamente studiati per i pedoni, i tram...
Vediamo quali sono:

  • segnali luminosi di pericolo, di prescrizione e di indicazione;
  • lanterne semaforiche veicolari normali, di corsia e per corsie reversibili (le corsie reversibili sono quelle corsie che vengono utilizzate, a seconda del traffico più o meno intenso, in un senso o nell'altro nelle diverse ore del giorno);
  • lanterne semaforiche per i mezzi pubblici, per le persone, per le biciclette, speciali;
  • segnali luminosi particolari.
Una novità introdotta dal nuovo Codice della Strada, cui dovremo abituarci, è che i semafori non avranno più accese contemporaneamente le luci verde-giallo bensì i colori si susseguiranno uno alla volta.

Le segnalazioni manuali
Finora abbiamo imparato a riconoscere tutti i segnali "fissi", "disegnati" o "che si accendono": è giunta l'ora di fare la conoscenza di un amico che ci seguirà nel resto del cammino.
Si tratta del Vigile Urbano o Agente di Polizia Municipale, il quale ha la facoltà di fare dei segnali con le braccia in grado di annullare i precetti della segnaletica stradale esaminata nelle pagine precedenti e che può adottare iniziative per bloccare o far cambiare direzione al traffico, facendo rallentare o accelerare la sua velocità. Proviamo a procedere per immagini evedrete che sarà facilissimo comprendere ciò che l'amico Vigile vuoi dirci quando muove le braccia!

Cinture di sicurezza

Quello delle cinture di sicurezza è un altro importante punto da ben chiarire e focalizzare al fine di poter essere considerati conducenti coscienziosi e trasportati sicuri. È infatti comprovato che, in caso di incidente stradale, i passeggeri dei veicoli coinvolti, se protetti dalle cinture di sicurezza, nella maggioranza dei casi se la cavano con piccole lesioni, mentre risulta evidente che lo sballottio del tutto libero di corpi all'interno di un abitacolo può avere conseguenze drammatiche.

Per i veicoli in circolazione, muniti di cinture di sicurezza, sussiste l'obbligo dell'uso anche per coloro che viaggiano sui sedili posteriori. Quindi, ragazzi, per buona norma impariamo ad abituarci a fissare le cinture negli appositi bloccaggi non appena abbiamo preso posto in auto, davanti o dietro che sia: se abbiamo più di 12 anni o siamo più alti di m. 1 ,50. I ragazzi di età inferiore ai 12 anni e più bassi di m 1,50 devono essere trattenuti da appositi sistemi adeguati alla loro statura ed alloro peso (cuscino), ad eccezione di quelli con meno di 3 anni nei sedili posteriori, se accompagnati da una persona di età superiore ai 16 anni, sempre che non sia disponibile il sistema di ritenuta (seggiolino). Se rispettiamo le regole viaggeremo più tranquilli e daremo sicurezza e serenità anche a chi ci porta a spasso ed eviteremo, in caso di incidente, di farci male.

Il pronto soccorso

Per il mancato rispetto delle regole comportamentali sin qui indicate, possono verificarsi gli incidenti stradali. Tali incidenti si collocano purtroppo tra le principali cause di morte in Italia e ancora più allarmante, è il dato che in tali situazioni si trovino sempre più spesso coinvolti i giovani. Naturalmente anche sulla strada, come per tutti i tipi di eventi accidentali, è importante e necessario l'intervento di "Primo Soccorso".

Cosa è il "Primo Soccorso"
È il "primo aiuto" da prestare ad individui vittime di incidenti prima dell'arrivo di un soccorso specializzato e qualificato quale un medico o l'ambulanza.
E necessario in tale circostanza saper compiere alcuni atti semplici e precisi, onde evitare di peggiorare le condizioni dei soggetti coinvolti.
È indispensabile che il primo soccorritore, al termine del suo intervento, faccia una completa relazione al medico o a chi, più esperto, seguirà l'infortunato.
Quindi, qualora ci si trovi in presenza di un incidente stradale, bisognerà chiamare urgentemente un soccorso qualificato e soprattutto in incidenti gravi è consigliabile non tentare di spostare l'infortunato ma occorre lasciarlo fare ai soccorritori specializzati.
Bisognerà in ogni caso ricordare che, se non si è veramente sicuri di poter agire correttamente, è preferibile astenersi da eventuali interventi.

Che situazioni si potrebbero presentare?
In caso di incidente l'infortunato potrebbe avere manifestazioni di diversa gravità, quali:

ferite ed emorragie;
ustioni;
traumi cranici o della colonna vertebrale;
shock;
Le ferite e le emorragie
Le ferite sono lesioni della pelle o della mucosa da cui esce del sangue; diventano più gravi se per la cattiva disinfezione penetrano dei batteri che provocano così una infezione. Durante gli incidenti stradali è molto comune che si verifichino delle ferite che potrebbero essere da taglio, lacerazioni, oppure delle escoriazioni. Tali manifestazioni non mettono in pericolo immediatamente la vita dell'infortunato perché la perdita di sangue che si ha non è, di solito, abbondante e in generale si arresta spontaneamente. L'emorragia, invece, è caratterizzata da fuoriuscita di sangue abbondante con lacerazione di vasi (arterie o vene) o di organi molto vascolarizzati, con la possibilità di causare immediatamente delle situazioni a rischio per la sua vita, come Io shock che vedremo più avanti.

Come bisognerà comportarsi in presenza di...

  • piccole ferite: pulire la zona con acqua corrente, procedere a disinfettare e a medicare;
  • ferite più ampie e più sanguinanti: procedere con il tamponamento con garze sterili oppure con fazzoletto pulito; in alcuni casi sarà necessario comprimere non sulla ferita, ma "a monte" ovvero in alto rispetto alla ferita per favorire la chiusura del vaso leso, ovvero la "coagulazione" del sangue;
  • emorragia estesa e soprattutto se provocata da lesione dei vasi degli arti: sarà necessario applicare sempre a monte, un laccio emostatico di gomma, o, in emergenza, anche una cravatta, una cintura. lì laccio è un estremo rimedio da usare solo in casi eccezionali quando non si riesce ad arrestare il flusso sanguigno e non può essere applicato per molto tempo.
N.B. non toccare con le mani la ferita e la medicazione, usare sempre guanti o altro: cioè necessario per garantire la protezione sia dell'infortunato che del soccorritore da eventuali infezioni.

Le ustioni
Sono causate da una azione violenta del calore che danneggia i tessuti; se una ustione interessa più del 10 % della superficie corporea cessa di essere un fenomeno locale e può mettere in pericolo la vita dell'infortunato per il conseguente shock e stato tossico. Bisognerà:

  • se il corpo dell'infortunato è ancora circondato da fiamme, avvolgerlo con una coperta o con altro tessuto pesante, a disposizione, non infiammabile o eventualmente farlo rotolare sul pavimento o sulla sabbia.
  • raffreddare immediatamente la lesione per evitare che l'ustione interessi i tessuti più profondi, per alleviare il dolore, il gonfiore e per prevenire Io shock; il metodo più efficace di raffreddamento consiste nel far scorrere dolcemente e a lungo dell'acqua fredda sulla parte ustionata.
  • non togliere gli abiti infiammati;
  • non mettere cotone idrofilo, ma stendere solo un telo sterile o almeno pulito.
Il trauma cranico
In caso di incidenti rappresenta una evenienza decisamente grave e drammatica, in quanto può comportare una lesione delle strutture ossee craniche o del cervello; potrà manifestarsi con sintomi che vanno dalla cefalea, pallore, nausea e vomito a perdita di coscienza e/o perdite ematiche o di liquidi dall'orecchio o dal naso. In particolare se l'infortunato è incosciente, ovvero svenuto, bisognerà:

  • chiamare subito un soccorso qualificato, un'ambulanza;
  • porre in posizione laterale di sicurezza;
  • non dare da bere;
  • non mettere cuscini sotto la testa;
  • non schiaffeggiare;
  • non lasciare mai incustodito il traumatizzato e non alzare mai gli arti.
In questo tipo di incidente sarà consigliata la posizione laterale di sicurezza. E' una posizione utile se la vittima di incidente ha la funzione cardiaca regolare, se è incosciente e respira, se vomita e se deve essere lasciata temporaneamente incustodita. L'infortunato, posto su un fianco, con il capo iperesteso e con la bocca aperta, manterrà le vie aeree libere e la lingua non ricadrà indietro ed il vomito potrà inoltre fuoriuscire liberamente all'esterno, senza soffocarlo. La posizione laterale di sicurezza deve essere assolutamente evitata se si sospetta un trauma della colonna vertebrale.

Trauma della colonna vertebrale
I sintomi che possono far sospettare tale danno sono dolori al collo, alla schiena, formicolii e talora perdita di sensibilità degli arti. Bisognerà in tale situazione:

  • chiamare subito un soccorso qualificato, in particolare un'ambulanza;
  • nel frattempo non spostare assolutamente l'infortunato;
  • non dare da bere.
Sono tutte misure "cautelative" che permettono di evitare ulteriori danni gravissimi ed irreparabili.

Lo shock
Può seguire a grandi. ed importanti emorragie, disidratazioni, traumi ed emozioni. Si tratta di una situazione improvvisa e gravissima in cui si ha una importante alterazione del sistema cardiocircolatorio, con in particolare, una riduzione della pressione arteriosa che può portare un minor arrivo di sangue ad organi vitali come il cuore, cervello, polmoni..., provocando quindi la loro sofferenza o morte. Il Primo Soccorso consisterà nell'adottare la Posizione antishock. L'infortunato va posto supino, con le gambe inclinate di 20 - 30 gradi rispetto alla testa perché in tale posizione affluisce più sangue al cervello e al cuore. Bisognerà inoltre:

  • slacciare gli indumenti stretti;
  • coprire con coperte o altro per tenere caldo;
  • non mettere seduto;
  • non somministrare liquidi o alcolici;
  • in tale situazione bisognerà chiamare con urgenza l'ambulanza e ricoverare l'infortunato in Ospedale;
  • bisognerà sempre sorvegliare la sua attività cardiaca e respiratoria per essere eventualmente pronti con la rianimazione (Per la loro complessità si tralasciano in questo testo tali manovre).
Gli interventi sopradescritti non esauriscono, infatti, la vasta gamma di atti di primo soccorso ma sono solo i più semplici per evitare l'aggravarsi delle lesioni. Comunque, se si hanno dubbi sulle modalità dell'intervento necessario, si ribadisce l'opportunità di astenersi da qualsiasi azione e rivolgersi urgentemente a persone più qualificate.

Il nuovo CdS

Ora andremo a vedere come si definiscono le varie "parti" della strada e quali sono i termini tecnici che dovremo imparare a conoscere.

Area di intersezione: è l'incrocio di più strade dove si incontrano correnti di traffico.
Area pedonale: è una zona vietata alla circolazione dei veicoli, ad eccezione delle bicilette e della auto di servizio di persone con limitate o impedite capacità di movimento.
Attraversamento pedonale: è il luogo dove le pesone che intendono passare all'altro lato della strada hanno la precedenza rispetto ai veicoli.
Banchina: è la parte della strada compresa tra il margine della carreggiata ed il più vicino tra questi elementi: marciapiedi, spartitraffico...
Canalizzazione: è la creazione di determinate opere al fine di guidare le correnti di traffico verso certe direzioni.
Carreggiata: è la parte della strada destinata allo scorrimento dei veicoli; essa è composta da una o più corsie di marcia ed, in genere, è pavimentata e delimitata da strisce di margine.
Centro abitato: è un insieme di edifici - più di venticinque fabbricati - che costituiscono un raggruppamento continuo anche se attraversati da strade, piazze, giardini... Esso è delimitato dall'apposito segnale di inizio e di fine.
Circolazione: è il movimento, la fermata e la sosta dei pedoni, dei veicoli e degli animali sulla strada.
Confine stradale: è il limite della proprietà stradale quale risulta dagli atti di acquisizione o dalle fasce di esproprio del progetto approvato.
Corrente di traffico: è l'insieme dei veicoli (corrente veicolare), o pedoni (corrente pedonale), che si muovono su una strada nello stesso senso di marcia su una o più file parallele, seguendo una determinata traiettoria.
Corsia: è la parte longitudinale della strada di larghezza idonea a permettere il transito di una sola fila di veicoli.
Corsia di accelerazione: è la corsia destinata ai veicoli che si vogliono immettere sulla carreggiata.
Corsia di decelerazione: è la corsia destinata ai veicoli in uscita da una carreggiata.
Corsia di emergenza: è la corsia, adiacente alla carreggiata, destinata alle soste di emergenza, al transito dei veicoli di soccorso ed, eccezionalmente, al movimento dei pedoni, nei casi in cui sia ammessa la loro circolazione.
Corsia di marcia: è parte della carreggiata, normalmente delimitata dalla segnaletica orizzontale.
Corsia riservata: è la corsia destinata alla circolazione esclusiva di una o alcune categorie di veicoli.
Corsia specializzata: è la corsia destinata ai veicoli che si accingono ad effettuare determinate manovre, quali svolta, attraversamento, sorpasso, decelerazione, accelerazione, manovra per la sosta o che presentano basse velocità o altro.
Cunetta: è un piccolo fosso che corre ai bordi o di traverso alle strade e che ha lo scopo di raccogliere e convogliare negli opportuni scrichi le acque piovane o dei terreni.
Curva: è un tratto di strada non retilineo e con limitata visibilità.
Fascia di pertinenza: è la striscia di terreno compresa tra la carreggiata ed il confine stradale. E' parte della proprietà stradale e può essere utilizzata solo per la realizzazione di altre parti della strada.
Fascia di rispetto: è la striscia di terreno, esterna al confine stradale, sulla quale esistono vincoli alla realizzazione, da parte dei proprietari del terreno, di costruzioni, recinzioni, piantagioni, depositi e simili.
Fascia di sosta laterale: è la parte della strada adiacente alla carreggiata, separta da questa mediante striscia di margine dicontinua e comprendente la fila dei posti riservati alla sosta e la relativa corsia di manovra.
Golfo di fermata è la parte della strada, esterna alla carreggiata, destinata alle feramte dei mezzi pubblici e posta la fianco di marciapiedi o altro spazio di attesa per i pedoni.
Intersezione a livelli sfalsati: è l'insieme di posnti, sottopassi... che permette lo smistamento dei veicoli che percorrono strade poste su livelli diversi.
Intersezione a raso (o a livello): è l'area comune a più strade, organizzata in modo da permettere lo smistamento dei veicoli che da una di queste volgiono spostarsi ad un'altra.
Isola di traffico o di canalizzazione: è la parte della strada, opportunamente delimitata e non transitabile, destinata ad incanalare le correnti di traffico.
Itinerario internazionale: è il gruppo di strade, o tratti di queste, facenti parte degli itinerari definiti così dagli accordi internazionali.
Livelletta: è il tratto di strada a pendenza longitudinale costante.
Marciapiede: è la parte della strada, esterna alla carreggiata, rialzata o altrimenti delimitata e protettta, destinata ai pedoni.
Parcheggio: è l'area o infrastruttura posta fuori della carreggiata, destinata alla sosta, regolamentata o non, dei veicoli.
Passaggio a livello: è l'incrocio, opportunamente attrezzato e segnalato ai fini della sicurezza, tra una i più strade e una linea ferroviaria.
Passaggio pedonale: è la parte della strada separata dalla carreggiata, mediante una striscia gialla o una apposita protezione, destinata al transito dei pedoni. Svolge funzione di marciapiede stradale, in mancanza di esso.
Passo carrabile: è l'ingresso di una prprietà al cui interno possono trovare parcheggio i veicoli.
Piazzola di sosta: è la parte della strada di limitata lunghezza, adiacente esternamente alla banchina, destinata alla sosta dei veicoli.
Pista ciclabile: è la parte della strada opportunamente delimitata, riservata alla circolazione delle biciclette.
Raccordo concavo - cunetta
Raccordo convesso - dosso
Ramo o braccio di intersezione: è il tratto di strada che porta ad una intersezione.
Rampa: è la strada destinata a collegare due rami di un'intersezione.
Ripa: è la sponda per lo più ripida e scoscesa posta sopra o sotto la strada.
Salvagente: è la parte della strada, rialzata o opportunamente delimitata e protetta, destinata al riparo ed alla sosta dei pedoni, in corrispondenza di attraversamente pedonali o di fermata dei mezzi pubblici.
Sede stradale: è la superficie compresa entro i confini stradali. Comprende la carreggiata e le fasce di pertinenza.
Sentiero o mulattiera: è la strada a fondo naturale formatasi per effetto del passaggio delle persone o degli animali.
Spartitraffico o Isola spartitraffico: è la parte della strada, non percorribile, destinata alla separazione dei vari flussi di traffico.
Strada extraurbana: è una strada fuori dai centri abitati.
Strada urbana: è una strada interna ad un centro abitatito.
Strada vicinale: è quella strada, percorribile però da tutti, che , in genere, serve da congiunzione tra tronchi di strade pubbliche, borgate, casolari isolati nella campagna. La manutenzione di queste strade spetta ai Comuni.
Svincolo: è l'intersezione a livelli sfalsati in cui le correnti veicolari non si intersecano fra loro.
Zona a traffico limitato: è l'area in cui l'accesso e la circolazione veicolare sono limitati ad ore prestabilite o a particolari categorie di utenti e di veicoli.
Parcheggio: è l'area o infrastruttura posta fuori della carreggiata, destinata alla sosta, regolamentata o non, dei veicoli.
Zona di attestamento: è il tratto di carreggiata, immediatamente a monte della linea di arresto, destinato all'accumulo di veicoli in attesa di via libera e, generalmente, suddiviso in corsie separate da strisce longitudinali continue.
Zona di preselezione: è il tratto di carreggiata, opportunamente segnalato, ove è consentito il cambio di corsia, affinché i veicoli possano incanalarsi nelle corsie volute.
Zona di scambio: è il tratto di carreggiata a senso unico, di idonea lunghezza, lungo il quale correnti di traffico parallelo, in movimento nello stesso verso, possono cambiare reciproca posizione senza doversi arrestare.
Zona residenziale: è una zona urbana in cui vigono particolari regole di circolazione a protezione dei pedoni e dell'ambiente, delimitata lungo la via di accesso dagli appositi segnali di inizio e di fine.

Il nuovo Codice della Strada elenca poi una serie di divieti relativi a tutte le strade ed a ciò che le concerne:

  • danneggiare in qualsiasi modo le opere, le piantagioni e gli impianti che ad esse appartengono, altera me la forma ed invadere od occupare la piattaforma e le pertinenze, o creare comunque stati di pericolo per la circolazione;
  • danneggiare, spostare, rimuovere o imbrattare la segnaletica stradale ed ogni altro manufatto ad essa attinente;
  • impedire il libero deflusso delle acque nei fossi laterali e nelle relative opere di raccolta e di scarico;
  • impedire il libero deflusso delle acque che si scaricano sui terreni sottostanti;
  • far circolare bestiame, fatta eccezione per quelle locali con l'osservanza delle norme previste sulla conduzione di animali;
  • gettare o depositare rifiuti o materie di qualsiasi specie, insudiciare e imbrattare comunque la strada e le sue pertinenze;
  • apportare o spargere fango e detriti anche a mezzo delle ruote dei veicoli provenienti da accessi e diramazioni;
  • scaricare, senza regolare concessione, nei fossi e nelle cunette materiali o cose di qualsiasi genere o incanalare in essi acque di qualunque natura;
  • gettare dai veicoli in movimento qualsiasi cosa.
E' chiaro che le norme sopra riportate mirano a conservare un patrimonio comune, la strada, nel miglior modo possibile, giacchè strade ordinate e pulite significano, innanzi tutto, maggior sicurezza per tutti.

La strada

Non tutte le strade sono uguali! Esse, infatti,a seconda dell'ente proprietario, possono essere: statali, regionali, provinciali, comunali, militari. Se poi le consideriamo in base a come sono fatte o a che uso sono destinate, le strade sono classificate come autostrade, strade extraurbane principale e secondarie, strade urbane di scorrimento e di quartiere, strade locali.

Cammin facendo, cercheremo di cogliere insieme le differenze, finché saremo in grado di riconoscere i vari tipi di strada con un solo ... colpo d'occhio!
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