Comune di Tito

Biblioteca comunale Lorenzo Ostuni e Fondo Carlo Alianello

biblioteca esterno w450

Tito, via Convento
Orari di apertura:
lunedì, martedì e giovedì dalle ore 15 alle ore 19

Docente, scrittore, sceneggiatore, Carlo Alianello, di origini titesi, ha affrontato con le sue maggiori opere, L’alfiere e L’eredità della priora, il tema della conquista del Sud, dal brigantaggio all’unificazione d’Italia. Nel Fondo a lui dedicato sono conservati scritti mai pubblicati e oggetti personali.
La sua affascinante personalità si intreccia, nello stesso luogo, con quella di Lorenzo Ostuni, studioso e collezionista di simboli di ogni cultura, artista visivo e incisore di specchi e pietre, inventore di originali tecniche d’indagine e sviluppo della personalità, profondo conoscitore delle tradizioni spirituali.

La biblioteca comunale è gestita dall'associazione Sotto il Castello.
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Lorenzo Ostuni
Lorenzo Ostuni (Tito 1938, Roma 2013) è stato un filosofo, simbologo e terapeuta italiano di fama internazionale. Fin dagli anni sessanta si è dedicato allo studio dei simboli e al loro utilizzo come strumento per la conoscenza profonda di se stessi e per l’autorealizzazione. Diversi sono i sistemi semiologici, simbolici e letterari da lui creati a questo scopo (i più noti: il Biodramma, la Mirror therapy, le 99 Chimere, le Sfingi). Tantissime sono le persone (anche molto note come Federico Fellini, Vittorio Gassman, Theo Angelopoulos) che hanno frequentato il suo centro studi “La Caverna di Platone” a Roma, così come migliaia i partecipanti ai suoi seminari in Italia e negli Stati Uniti,
dove ha insegnato presso l’Esalen Institute, il più importante centro mondiale per lo sviluppo del potenziale umano.
Lorenzo Ostuni è stato anche autore di programmi televisivi (uno dei successi: Misteri su Rai2 e Rai3) e produttore di sceneggiati televisivi e di grandi film d’autore premiati a Cannes e Venezia.

Fondo Carlo Alianello
Autore di origine lucana, il padre era potentîno ed il nonno di Missanello, Carlo Alianello nacque il 20 marzo 1901 a Roma e qui morì il 1° aprile 1981.
Dopo aver trascorso la fanciullezza in Sardegna e nel capoluogo toscano gli anni della gioventù, rientrò a Roma per laurearsi in Lettere e dedicarsi alle sue passioni: l'insegnamento e il giornalismo. Collaborò infatti con Il Mondo, Il Corriere della Sera, Il Giornale d'Italia e Il Messaggero.
Eventi di grande importanza lo videro protagonista: nel 1952 ricevette il Premio Valdagno-Marzotto per I Soldati del Re e nel 1963 il Premio Campiello per L'eredità della priora. Il suo primo romanzo L'alfiere, pubblicato nel 1943, ebbe un tale successo di critica e di pubblico da diventare, nel 1956, uno dei primi sceneggîati televisivi prodotti dalla Rai con la regia di Anton Giulio Majano. Stessa regia nel 1980 per lo sceneggiato in sette puntate tratto da L'eredità della priora, del quale molte scene vennero girate a Tito. Frequenti riferimenti al paese sono presenti nelle opere principali della scrittore. Ne L’alfiere, ad esempio, Alianello ne descrive il paesaggio e le feste popolari. il Fondo Carlo Alianello, costituito dall'archivio dello scrittore e da alcuni oggetti personali, è stato donato dalla famiglia nel 2001 al Comune di Tito.
L'amministrazione comunale e la famiglia Alianello, in collaborazione con il parco della Grancia, hanno presentato al pubblico il Fondo nel dicembre del 2003, mentre il 18 febbraio 2004 la Soprintendenza archivistica della Basilicata ha formalizzato la notifica di notevole interesse storico.

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