Comune di Tito

Modifiche alle norme di attuazione dei regolamenti urbanistico ed edilizio

Semplificare le procedure per far ripartire il comparto edilizio, un settore importante per l’economia del territorio e messo a dura prova dalla crisi, e tutelare i cittadini che decidono di investire in un’abitazione. Queste le motivazioni con cui il Consiglio comunale di Tito, nella seduta di giovedì 10 marzo, ha approvato all’unanimità le modifiche al regolamento urbanistico e al regolamento edilizio comunale.

La variazione alle norme attuative del regolamento urbanistico, realizzata d’intesa con la minoranza e tenendo conto degli approfondimenti di merito della commissione di studio dedicata, qualora la Regione Basilicata dovesse ritenerle accoglibili, permette adesso il frazionamento dei distretti urbani perequativi per consentire a chi voglia effettuare un intervento sulla propria unità, che ovviamente non comprometta la fattibilità del resto del DUP, di poterlo avviare anche senza la contemporanea partecipazione di tutti i proprietari degli altri lotti. Una semplificazione notevole che alleggerisce le norme attuative previste dal regolamento approvato nell’agosto 2012, che spesso determinano uno stallo e l’impossibilità di avanzare con i lavori anche laddove sussistono lecitamente presupposti e intenzioni. Il provvedimento servirà anche a rilanciare il settore delle costruzioni, fondamentale per l'economia del paese, che vede tante maestranze locali impegnate e che sta vivendo un momento molto difficile.‎

Le modifiche al regolamento edilizio comunale subordinano, invece, il rilascio del permesso di costruire ai nulla osta preventivi dell’ente gestore del servizio idrico integrato. In questo modo si tutelano i cittadini che decidono di comperare una abitazione evitando, come accaduto in passato, che si realizzino interventi edilizi senza le necessarie garanzie di collegamento alle reti primarie. “Non è tollerabile che ci si possa caricare mutui anche di trent’anni sulle spalle – ha commentato il sindaco di Tito, Graziano Scavone – per scoprire soltanto dopo l’acquisto della casa che l’impresa costruttrice non disponeva dei pareri preventivi e dunque non avere alcuna garanzia di collegamento alle reti primarie”.

doc Delibera Consiglio comunale n.2/2016

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