Comune di Tito

Il Consiglio comunale di Tito si oppone alle istanze di ricerca idrocarburi

Anche Tito esprime ufficialmente netta opposizione alle istanze di ricerca idrocarburi presentate da Shell Italia per esplorare il sottosuolo delle località denominate “Pignola” e “La cerasa”, che interessano anche il suo territorio. Il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità, nella seduta del 10 marzo 2016, una delibera in cui manifesta la propria contrarietà alle richieste di estrazione di idrocarburi presentate, contestando nel merito l’iter procedurale ed ergendosi a difesa dell’ambiente e della vocazione di sviluppo dell’intero territorio, che impegna, inoltre, il sindaco a presentare le osservazioni entro il termine previsto.

In particolare, le aree di intervento individuate dalla Shell sono sede di importanti fenomeni sismici che ne modificano continuamente la conformazione geologica, classificati “zona 1” ai sensi della Dgr n. 2000 del 2003, a cui si somma una vulnerabilità idrogeologica. “Occorre pertanto evitare che, a causa degli interventi proposti, vi siano delle modifiche al paesaggio esistente e all’ambiente circostante – si legge nel documento allegato alla delibera – con possibili alterazioni della qualità dell’aria ovvero delle acque superficiali e di falda, all’evidente scopo di porre ogni tutela possibile alla salute dei cittadini, che rimane elemento prioritario rispetto alle scelte da adottare”.
L’intervento andrebbe ad alterare irrimediabilmente un luogo dalla forte connotazione naturalistica grazie alla diffusa presenza di superfici boscate, ambienti fluviali e lacustri, con una particolare biodiversità tutelata infatti dalla presenza di diverse aree protette. Sulla stessa zona, tra l’altro a diffusa residenzialità, insistono non solo attività agricole e zootecniche di qualità, ma anche presidi storici e culturali sui quali da decenni si sta investendo per realizzare uno sviluppo sostenibile, equilibrato e duraturo, che occorre preservare da qualsiasi rischio. Le attività di estrazione non risultano dunque integrabili con il contesto socio-economico di riferimento.

Il diniego, che segue quello analogo della Giunta comunale del 14 marzo 2012, si inserisce in un percorso coerente di attenzione alle tematiche ambientali da parte del Consiglio comunale di Tito, che nel novembre del 2014 si era anche opposto alla legittimità del decreto Sblocca Italia. “Non possiamo assistere inermi a quella che, in assenza di un piano energetico nazionale, sembra avere i connotati di un’aggressione verso il nostro territorio” ha commentato il sindaco Graziano Scavone. “Produrremo pertanto tutte le iniziative necessarie per opporci e per proporre una visione e una idea di futuro compatibile con la nostra terra, con la nostra comunità”.
Il deliberato impegna il sindaco a intraprendere ogni azione utile per salvaguardare la tutela ambientale e lo sviluppo locale. Durante la seduta pubblica, d'intesa con le rappresentanze dei comitati e le associazioni ambientaliste intervenute al dibattito, si è definito di programmare iniziative comuni per promuovere la partecipazione al referendum del 17 aprile e votare sì allo stop delle trivelle. Nella stessa giornata, il sindaco Scavone è intervenuto all’iniziativa “Petrolio. Condividiamo la difesa del territorio”, all’Oasi Wwf di Pignola, e venerdì 11 marzo alla seduta del consiglio comunale aperto di Sasso di Castalda sullo stesso tema, insieme agli altri sindaci dei comuni coinvolti.

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